Home » Cosa vedere a Trieste: percorsi storici di una città di confine

Incastonata nell’estremo lembo nord-orientale d’Italia, tra verdeggianti colline, uno splendido Golfo sul Mare Adriatico e le doline del Carso ecco stagliarsi Trieste, città per eccellenza della Mitteleuropa (letteralmente “Europa di Mezzo” o “Centro Europa”). Ma cosa vedere a Trieste, città da sempre crocevia di uomini e di variegati mondi?

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Un po’ di storia 

Sorta in epoca preromana, presumibilmente ad opera di una piccola comunità appartenente al popolo dei Veneti, venne chiamata Tergeste. Nei secoli, a seguito di numerose dominazioni (dai Bizantini ai Franchi, poi sulla difensiva contro le mire espansionistiche del Patriarcato di Aquileia, dei Dogi di Venezia e infine dei Conti di Gorizia), fu proclamata libero comune nel 1295. Dopo ulteriori contese con la Serenissima, visse secoli di asburgica gloria dapprima con la fondazione del porto franco e successivamente con l’ascesa al trono di Maria Teresa d’Austria che la rese economicamente florida.

Seguendo percorsi carsici che portano a Prosecco (nella periferia di Trieste), è possibile trovare le tracce dei primi insediamenti umani in loco. Si tratta dei castellieri, resti di borghi fortificati che durante l’età del Bronzo si diffusero un po’ ovunque tra l’Istria e il Friuli. Scendendo in centro città, poi, l’iter storico conduce alla cosiddetta “rena vecia” (ossia “vecchia arena”). L‘anfiteatro romano più rappresentativo dell’antica Tergeste, che un tempo si affacciava sul mare e poteva ospitare 6000 spettatori. Le statue ornamentali sono attualmente esposte presso i musei della città.

Una incantevole vista di Trieste a 360 gradi si offre invece al visitatore dai camminamenti del Castello di San Giusto. L’omonimo colle in cui sorge è da considerarsi il vero cuore della storia triestina. Affianco alla trecentesca Cattedrale, il Castello con la sua mole asimmetrica, rammenta la sua antica funzione di vedetta sul Golfo. Ospita al suo interno anche la nutrita collezione di alabarde e antiche armi da guerra detta Armeria.

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In città si scorge ovunque l’influenza asburgica, sopratutto tra i Borgo Teresiano, il Canale di Prosecco e Piazza Unita. 

Balli, feste e leggende 

Diverse e costantemente ricorrenti sono le celebrazioni per far rivivere a Trieste la principessa Sissi (che vi soggiornò più volte tra il 1869 e il 1896). Tra romantici balli viennesi, matinée musicali in tema e rievocazioni teatrali dei drammi vissuti dagli Asburgo, non si può non coronare il cammino sulla via della Trieste storica senza una visita al Castello di Miramare e al suo celebre parco. Quest’ultimo è un’oasi naturalisticamente protetta che offre allo sguardo mille scorci meravigliosi.

Il castello fu fatto costruire dall‘Arciduca d’Austria Ferdinando Giuseppe Massimiliano d’Asburgo Lorena (fratello dell’Imperatore Francesco Giuseppe) per sé e per la moglie Carlotta di Sassonia. Il castello trascina il peso di una triste maledizione. Carlotta infatti impazzì a seguito della morte prematura dell’amato consorte e lasciò dietro di sé la leggenda, secondo cui chiunque dorma nel Castello di Miramare è destinato a morire di morte violenta lontano dalla patria.

Attualmente il Castello di Miramare è uno dei siti storico-naturalistici più visitati d’Italia, non solo per le suggestioni che evoca. Appartiene a un mondo cristallizzato nel ricordo, a quel mondo appartente alla triestinità più vera: quella rispecchiata dal fiero sguardo della statua di Elisabetta d’Austria, che da Piazza della Libertà (di fronte alla Stazione Centrale) saluta coloro che arrivano e coloro che da Trieste se ne vanno.

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Articolo di: M.F. Puhar

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