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La mezza stagione è perfetta per le gite, i viaggi e con essi, le più emozionanti esperienze storico-artistiche che solo l’Italia cosparsa di gioielli culturali sa regalare. Ravenna è uno dei centri consigliati a chi preferisce alternare momenti di relax e tranquillità a serene passeggiate nei siti archeologici che la cittadina romagnola offre. Quando si parla però di Ravenna non è possibile fare a meno di nominare i celebri mosaici. Le minuscole tessere brillanti cospargono le absidi e le volte dei più importanti monumenti, dichiarati patrimonio UNESCO. Andiamo a scoprire i mosaici di Ravenna.

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©Cristina Cumbo

I mosaici di Ravenna

Con un unico biglietto d’ingresso, sarà possibile visitare il Museo Arcivescovile, il Battistero Neoniano (o degli Ortodossi), la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo con la teoria dei santi, delle vergini e le storie del Nuovo Testamento, quella di San Vitale con il maestoso Cristo imperatore, il ritratto di Giustiniano e Teodora e, infine, il Mausoleo di Galla Placidia con il suo splendido cielo stellato.

Ma Ravenna non termina qui per chi ha sete di conoscenza. Se adorate i mosaici, non potete perdere il Battistero degli Ariani, il cui programma decorativo riprende il motivo ammirato nel Battistero Neoniano, risalente all’epoca di Teodorico; proprio di quest’ultimo è presente il celebre mausoleo, di un bianco accecante, posto poco fuori il centro di Ravenna, in un meraviglioso ed ampio parco.

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©Cristina Cumbo

Un autobus dalla piccola stazione vi condurrà direttamente ad altri due poli di grande importanza archeologica. Si tratta del porto romano di Classe, posto a pochi passi dalla maestosa basilica di Sant’Apollinare Nuovo. L’abside è nuovamente occupata da un mosaico di VI secolo d.C. con la rappresentazione del vescovo Apollinare e della Trasfigurazione.

Portate un omaggio al sommo poeta Dante Alighieri, il cui sepolcro è collocato vicino alla basilica di San Francesco, e proseguite fino ad arrivare alla piccola chiesetta di Sant’Eufemia. Non immaginerete mai quale meraviglia si nasconde sotto il suo pavimento. Si tratta infatti della domus dei tappeti di pietra, risalente al V-VI secolo d.C., pertinente a un edificio privato e ricoperto di mosaici, tra i quali spiccano quello con la danza delle stagioni e del pastore.

Prima di andar via, non dimenticatevi di passeggiare tra le stradine della cittadina, ammirando le botteghe artigianali e, perché no, assaggiando una buona piadina romagnola.

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©Cristina Cumbo

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1 commento su “I Mosaici di Ravenna”

  1. Non scorderò mai la prima volta che ho visto i mosaici di Sant’Apollinare in Classe: sono rimasta a bocca aperta, non credevo fossero veri!

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