La visita a Casa Siviero è un’esperienza che non si dimentica

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casa-siviero-museoSituata vicina al turbinio del turismo di massa in via Lungarno Serristori 1/3, quasi di fronte ai più famosi Uffizi, la casa Rodolfo Siviero è una bellezza defilata che non si nota, ma una volta varcata la soglia di questo palazzo se ne esce conquistati.

L’idea di parlare di questa casa-museo mi è venuta dalla volontà di visitare qualcosa di nuovo che non avevo ancora avuto occasione di vedere e che si trovasse al di fuori delle rotte turistiche, per evitare le solite code che in estate riempiono le maggiori attrazioni della città di Firenze. Entrando nel palazzo, vieni subito colto dall’impressione di stare entrando in casa di qualcuno: gli oggetti artistici sono esposti in un insieme di ordine e disordine e anche gli arredi rispecchiano il gusto eclettico del padrone di casa. Il palazzo infatti è il ritratto del suo proprietario: nato nel 1911, Rodolfo Siviero dona alla sua morte, avvenuta nel 1983, tutta la sua collezione alla Regione Toscana.

museo-casa-siviero-internoAll’interno di questa casa-museo si ha la possibilità di osservare le più svariate tecniche artistiche e anche diversi capolavori, una stanza dopo l’altra lo sguardo viene rapito da un’incredibile diversità di opere d’arte.
Appassionato collezionista e colto studioso, Rodolfo Siviero è riuscito a possedere un’ampia collezione di opere d’arte antiche oltre a capolavori italiani del calibro di Giorgio de Chirico, Giacomo Manzù e Ardengo Soffici, in parte persone da lui personalmente conosciute. La figura di Rodolfo Siviero è una figura molto affascinante che si presta ad essere immaginato come un personaggio da libro: infatti Siviero durante il periodo della guerra, e anche dopo, aveva seguito la sua passione per la storia dell’arte passando dal mestiere di critico, esercitato senza molto successo, a quello molto più avventuroso di specialista nel recupero di opere d’arte sequestrate dai nazisti.

All’interno della Casa-Museo, è presente anche una biblioteca specializzata, donata anch’essa alla regione Toscana dopo la sua morte. Momentaneamente la casa è visitabile soltanto al piano terra, dove è però presente un giardino dove vengono svolte diverse attività come proiezioni di film e letture tematiche.
La visita alla casa può essere fatta autonomamente grazie a fogli presenti in tutte le stanze dove vengono spiegati i vari ambienti o con l’aiuto di guide, presenti solo in determinati momenti dell’anno. Mediamente una visita non dura più di mezz’ora, durante questo breve lasso di tempo ti trovi però a compiere un viaggio tra antico e moderno che non si dimentica.

Sono sicura di voler ritornare ad ammirare questa casa-museo, preferibilmente mi piacerebbe farlo con una guida competente o dopo essermi preparata maggiormente. Io credo che una raccolta di questo tipo, così fortemente caratterizzata dal suo proprietario nonché creatore, possa prestarsi a due tipi di visita. Una più emotiva, infatti varcare la soglia di questo Palazzo ti fa entrare in un’atmosfera quasi senza tempo, dove la casa attraverso i suoi oggetti si racconta. Altrimenti, con un approccio maggiormente didattico, ci si potrebbe soffermare su ogni oggetto contenuto in queste stanze e così percorrere buona parte della storia dell’arte.

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