Visita al Palazzo Davanzati a Firenze e al Museo della Casa Fiorentina Antica

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A Firenze esistono diversi palazzi adibiti a museo, come il palazzo Martelli, il complesso di San Firenze (costruito tra il XVII e il XVIII secolo, nonché sede della fondazione Franco Zeffirelli) e il palazzo dell’Arte della Lana (edificato verso la fine del XII secolo). Oggi parlerò del palazzo Davanzati, che si trova vicino a palazzo Strozzi e a poca distanza da piazza della Repubblica.

La famiglia Davizzi, dedita all’arte dei mercanti, commissionò nel XIV secolo la costruzione del palazzo, il quale fu venduto ai Bartolini Salimbeni nel 1516. Nel 1578 il mercante e letterato Bernardo Davanzati (1529 – 1606) acquistò l’edificio. Egli scrisse un trattato sulla coltivazione delle viti e degli arbori, e tradusse gli Annali di Tacito. In seguito, gli Accademici Armonici si stabilirono nel palazzo dal 1772 agli inizi del XIX secolo, e tra di essi vi erano Luigi Cherubini e Pietro Nardini.

palazzo-davanzati-a-firenzeA partire dal 1904 l’antiquario Elia Volpi fece restaurare il palazzo, contribuendo così alla sua rinascita. Nel 1924 il mobilio fu acquistato dagli antiquari Leopoldo e Vitale Bengujat, nel 1951 lo Stato italiano acquistò l’edificio, e cinque anni dopo inaugurò il Museo dell’antica Casa Fiorentina. L’edificio fu riaperto l’11 giugno 2009 lungo un lungo restauro.

Il palazzo conta quattro piani e un loggiato. Al piano terra si trovano tre grandi portici. Il rivestimento dell’edificio è in pietra arenaria, e ci sono tre serie di finestre monofore sulla facciata insieme allo stemma Davanzati, a otto finestre rettangolari e ai porta bandiere. Al primo piano si possono visitare il Salone “madornale”, la Sala dei Pappagalli (ricca di affreschi medievali ornati da pappagalli) e lo Studiolo.

Il salone del secondo piano contiene opere come gli arazzi incentrati su David e Betsabea e un ritratto di Giovanni di Bicci de’ Medici, mentre nella sala da giorno si trovano vari oggetti di terracotta smaltata e l’arazzo con l’Allegoria della Fortezza. Al terzo piano si trovano la cucina e la Camera delle Impannate, al cui interno si possono ammirare un letto del XVI secolo e un cassone risalente alla prima metà del XV secolo.

Tra le opere presenti nel palazzo sono degne di nota gli affreschi de Il ciclo cavalleresco della Castellana di Vergi, tre busti di imperatori romani realizzati da Benedetto Buglioni, e il tabernacolo di Spinello Aretino.

Si può giungere al palazzo tramite le linee C2, 6 e 22 dell’ATAF, o prendendo un taxi.

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