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“L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochino” recita un antico proverbio popolare e si riferisce a quei tre giorni attorno all’11 di novembre in cui il clima sembra addolcirsi per uscire per un po’ dalla fresca morsa autunnale. Ma è pure una piacevole occasione per approfittare di qualche giorno di relax prima di rituffarsi a capofitto nel lavoro aspettando il Natale.

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Programma festa

Molte e in tutta Italia sono le celebrazioni di San Martino e a Fanna, in provincia di Pordenone, in questo 2017 i festeggiamenti di tale ricorrenza dureranno dal 31 ottobre al 12 novembre, giusto il tempo per onorare degnamente la XXV edizione di questa festa.

San Martino è il Patrono di Fanna e fu proclamato Santo per i prodigi e le doti di taumaturgo che ebbe in vita. Era originario della Pannonia (terra che attualmente si trova nella pianura ungherese) e a quanto pare visse tra il 316 e il 397 d. C. Dopo essersi trasferito con i genitori a Pavia, divenne soldato dell’Impero Romano e fu mandato in Gallia, ove iniziò la sua leggenda.

Si narra infatti che una rigida notte del 335 d. C., mentre era di ronda per sorvegliare le guarnigioni Martino si imbatté in un mendicante infreddolito e provato dalla tempesta in corso, al quale donò metà del suo mantello per permettergli di coprirsi e stare al caldo. Una volta addormentato, Martino sognò Gesù che, coperto dalla metà del suo mantello, lo lodava al cospetto degli angeli e miracolo volle che quel semplice soldato romano (che fino ad allora non era mai stato battezzato) si risvegliasse il mattino successivo col suo mantello militare intero, completamente integro. Sembra che, da quel lontano giorno, ogni anno a novembre si ripeta lo strano fenomeno di una tregua dal freddo: un improvviso tepore scende a scaldare l’aria e a render miti le temperature e sta ciclicamente a ricordare il generoso gesto del Santo. Questo periodo, meteorologicamente favorevole, coincide inoltre con la chiusura dell’annata agricola e, come tramandato dalle consuetudini derivate dalle fiere dell’antichità, permette ai contadini di scambiarsi gli attrezzi agricoli e i frutti delle loro fatiche per prepararsi al meglio alle asperità invernali.

San Martino viene annualmente festeggiato in molte zone dell’entroterra europeo con processioni di fiaccole, esattamente come avvenne l’11 novembre dell’anno 397 durante il trasporto in barca delle sue spoglie verso la cripta della Basilica di Tours (in Francia), dove tuttora riposa.

A Fanna la Festa di San Martino inizia alle 20.30 del 31 ottobre proprio con una sfilata di lanterne, qui chiamata “Lucciolata”, seguita da una scorpacciata di castagne. Nei giorni seguenti, alle serate danzanti si accompagneranno le aperture dei chioschi e delle bancarelle di artigianato ma pure l’inaugurazione di un’esposizione, dimostrazioni artistiche e intrattenimento cabarettistico nella tipica parlata locale (il “furlàn”).

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Chiesa di San Martino

A stemperare l’ilarità dello spirito profano di questi eventi, vi si affiancheranno le solenni celebrazioni che, di rito, si convengono alla figura di un Santo: sabato 11 novembre la Santa Messa serale in onore del Patrono e domenica 12 la messa mattutina accompagnata dai ringraziamenti a lui dedicati, alla benedizione dei mezzi agricoli e alla vendita del pane tipico di San Martino.

Nel corso di tutta la manifestazione si avrà la possibilità di degustare le tipiche prelibatezze del paese, quali gnocchi al sugo di cinghiale, frico con patate e cipolla, costa allo spiedo (nella giornata di domenica 5 novembre), coniglio allo spiedo (domenica 12 novembre), cinghiale in umido con polenta, pollo e piadine, e dalle 11.00 alle 12.00 di entrambe le domeniche si potrà anche disporre di un servizio per asporto presso il chiosco “area festeggiamenti”.

Per finire, la Lotteria dedicata al Patrono concluderà i festeggiamenti in allegria e Fanna potrà dunque tornare alla tranquilla vita paesana di ogni giorno con la consapevole certezza di aver fatto egregiamente gli onori di casa e di aver divertito e ben intrattenuto i suoi ospiti dell‘estate di San Martino.

… Nell’attesa di accoglierli con la medesima calorosa ospitalità l’anno venturo!

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