Giornata Internazionale dell’Infermiere: le radici della medicina in Italia

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Il 12 maggio è la Giornata internazionale dell’infermiere e ora più che mai, stiamo tutti riflettendo su quanto siano preziosi gli operatori sanitari per il mondo. Sembrava giusto rintracciare le radici della medicina in Italia poiché ospita alcuni dei più antichi ospedali ininterrottamente operanti nel mondo, nonché il luogo di nascita di numerosi contributi alla medicina moderna.

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Chiostro delle Ossa Santa Maria Nuova Hospital
©Matteo Bimonte Wikipedia Commons

Nell’epoca romana

È interessante notare che la parola nurse in inglese in realtà deriva dalla parola latina “nutrire”. I romani adottarono gran parte delle loro conoscenze dai Greci riguardo alla medicina e al corpo umano. Gran parte di questa conoscenza è venuta attraverso la pratica sul campo di battaglia nella cura dei feriti. Già nel 200 a.C., capirono che gli strumenti dovevano essere disinfettati in acqua bollente. Con i loro sistemi altamente sviluppati di acqua e fognature, capirono che l’igiene era essenziale per prevenire la diffusione della malattia. Oltre 600  combinazioni di erbe curative erano già conosciute  in epoca romana.

I primi ospedali italiani

Andiamo avanti al Medioevo e abbiamo il primo ospedale italiano fondato a Varese nel 1173. Immagina un ospedale che funziona quasi ininterrottamente da quasi 900 anni! Oggi è riconosciuto come uno dei migliori in Italia per le sue numerose specializzazioni.

Nell’anno 1288 fu fondato l’ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze e da allora opera ininterrottamente. È riconosciuto come uno dei più antichi ospedali di tutto il mondo. Un fatto sorprendente di questo ospedale, oltre alla sua età, è che è stato fondato da Folco Portinari che era il padre della famosa Beatrice di Dante Alighieri. Per gli appassionati di letteratura, questo è un motivo sufficiente per visitare l’ospedale!

La città di Padova è stata conosciuta nel corso della storia come un centro per l’apprendimento superiore. Una delle prime università in Europa fu fondata qui nel 1222, in seguito vantando Galileo stesso come uno dei suoi professori di matematica. Il suo ospedale, San Francesco il Maggiore, fu fondato nel XV secolo e oggi ospita uno dei musei medici più innovativi al mondo: il MUSME (Museo di Storia della Medicina di Padova).

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©facebook.com/musmepadova/

Scendendo al Sud, nella regione Campania, le tracce dei primi ospedali risalgono addirittura al VI secolo, quando la Fondazione San Benedetto da Norcia a Montecassino stabilì la pratica della cura dei malati come il più importante dovere cristiano. Da questa fondazione nacque una delle prime scuole di medicina in tutta Europa: la Scuola Medica Salernitana di Salerno.

Contributi italiani alla medicina

L’elenco degli italiani che hanno contribuito in modo significativo alla medicina e alla scienza moderne sarebbe troppo lungo per essere trattato in questo breve articolo, ma sarebbe inopportuno non nominare alcuni scienziati chiave. Leonardo da Vinci (1452-1519) fu il pioniere della ricerca sul cervello. Ha iniettato un cervello di bue con la cera per scoprire l’intricata rete di ventricoli. La teoria dei germi è attribuita a Girolamo Fracastoro che nel 1546 scoprì che la malattia poteva essere trasportata dal vento nelle spore. Nel 1612, sebbene non molto preciso, l’inventore Santorio Santorio fu il primo ad aggiungere una scala numerica al suo termoscopio o quello che oggi è noto come termometro.

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Nel 1864, la Croce Rossa Italiana fu fondata diventando uno dei primi membri fondatori della Croce Rossa Internazionale. L’Italia continua a eccellere e guidare nella ricerca e nei progressi della medicina e il suo sistema sanitario è stato classificato tra i migliori al mondo negli anni 2000.

Per tutti questi contributi e per l’impegno quotidiano degli operatori sanitari italiani, porgiamo a tutti loro i nostri ringraziamenti!