I Purceddhuzzi: avvicinarsi al Salento con questo tipico dolce Natalizio

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Il Salento è la terra dove il vento cambia in continuazione dallo scirocco alla tramontana così come il dialetto varia da paese a paese. Le ricette sono tramandate da generazione a generazione e piuttosto che scritte sono descritte con terminologia come “una manata di farina per ogni persona” o “quanto basta” o nel Salento, “picca picca”. Oggi condividiamo una ricetta antica Natalizia che viene chiamata in diversi modi in base a dove ti trovi e di cui gli ingredienti possono variare come lu ientu.

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Di Matteo Amorino – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/

In dialetto i purceddhuzzi vorrebbe dire piccoli porcellini che deriva sia dalla forma dei pezzettini del dolce che dalle sue origini antiche. La tradizione racconta che i contadini offrivano il porcellino più grasso al loro padrone in occasione della festa di Natale in cambio per la lode nella loro abilità ad allevare gli animali. Col passar del tempo, il gesto del porcellino si trasformò nei dolcetti.

Quindi, indossiamo un grembiule, preferibilmente della nonna, anche se non Salentina, e mettiamoci a lavoro a fare i purceddhuzzi (oppure i pizzi cunfitti)!

Ingredienti

  • 1 kg. di farina di grano duro setacciata
  • olio d’oliva 100 g
  • miele
  • zucchero*
  • arance** con la buccia non trattata
  • un pizzico di sale
  • un pizzico di cannella se piace
  • acqua o vino bianco secco

Procedimento

Scaldare l’olio lentamente a bassa fiamma con la buccia di un arancio finché non prende l’aroma. Mettere da parte a raffreddare. Spremere due arance. Poi fare un impasto con la farina, il succo d’arancio, un po’ di acqua o vino bianco, l’olio precedentemente preparato, un pizzico di sale e cannella. Lavorare l’impasto con le mani finché non diventa morbido.

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©travelfreefrom.com

Ricavare dei bastoncini lunghi di circa mezzo centimetro di diametro. Tagliarli a pezzetti,  circa 2 cm di lunghezza. Tradizionalmente, si passano poi con le mani su una superficie ruvida (una grattugia per esempio) per darli una forma grezza. Friggerli nell’olio d’oliva e trasferirli su un piatto adagiati su carta assorbente.

In un altro tegame sciogliere il miele (o lo zucchero, oppure entrambi) a bassa fiamma e molto lentamente. A questo punto, versare lo sciroppo di miele sopra i purceddhuzzi che sono stati trasferiti su un piatto o un vassoio da servizio. Si possono decorare con i confettini colorati o, in alcune ricette, i pinoli.

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*Alcune ricette richiedono solo miele come altre solo zucchero oppure una combinazione di entrambi. I Salentini dicono che se sono fatti solo di miele, si devono mangiare quando è scirocco perché diventano un mattone nelle giornate di tramontana!

**si possono sostituire limoni o qualsiasi agrumi basta che non siano trattati

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