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Libri e scrittori alla rassegna Pordenone Legge

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Si professa “festa del libro con gli autori” e si dichiara con l’immagine stuzzicante di una ciliegia (perché un libro tira l’altro) ma non si fa desiderare: è qui a Pordenone, in Friuli Venezia Giulia, dal 19 al 23 settembre e porta il nome di Pordenonelegge. Più che un evento è una garanzia, è un contrassegno di cultura ed è divulgazione letteraria a 360 gradi, visto che ogni anno attrae a sè migliaia di lettori, studiosi e appassionati. legge-pordenone-festivalCelebra inoltre la sua diciannovesima edizione, per la quale sono già state approntate più di quaranta location atte ad accogliere i suoi visitatori e i suoi attesi ospiti. Qualche nome? Tanto per cominciare ci saranno Arturo Perez Reverte, Lisa Halliday, Jeffery Deaver, Margaret George, Sunjeev Sahota, John Banville, Miljenko Jergovic; ma anche Robert Harris, Vladimir Kantor, Javier Sierra, André Aciman, Pierre Lemaitre, Jami Attenberg, Goran Vojnović, Andrés Barba, Elizabeth Mckenzie, Siri Ranva Hjelm Jacobsen, Bernie Mcgill nonché, tra gli autori italiani, Mauro Corona, Paolo Mieli, Carlo Lucarelli, Patrizio Roversi, Lilli Gruber, Pier Aldo Rovatti, Tullio Avoledo, Lella Costa, Daria Bignardi, Valerio Massimo Manfredi, Aldo Cazzullo, Antonio Scurati, Andrea Vitali, Benedetta Parodi. Oltre a tantissimi altri, naturalmente (addirittura più di seicento!), all’insegna dell’internazionalità e in un contesto multietnico che aggrega, unisce e catalizza l’attenzione su ciò che arricchisce ed emoziona: i libri. 2018-pordenone-leggeCome hanno scritto a introduzione di Pordenonelegge 2018 i curatori del festival (Valentina Gasparet, Alberto Garlini e il Direttore Artistico Gian Mario Villalta), “Abbiamo avuto buone ciliegie, quest’anno, avremo buoni libri? Il clima, l’inquinamento, l’istantaneità della comunicazione e l’accelerazione dei cicli economici non ci fanno rischiare di essere sempre in ritardo o addirittura nella stagione sbagliata? Contiamo sul fatto che, per quanto diversi siano i tempi che lo compongono, c’è un tempo che viene creato dal gesto della mente e del corpo che ferma le parole sulla carta. E chi legge ritrova quel tempo intatto, ma deve riportarlo al proprio adesso con un gesto di immedesimazione e di confronto. C’è un tempo delle ciliegie e un tempo dei libri, a ogni buon conto, e non è detto che sia vietato pensare a una stagione nuova: se ci sarà, verrà da quelli che leggono”.
festival-letteratura-pordenone-leggeSe ad oggi Pordenonelegge è riconosciuta tra le rassegne letterarie più prestigiose, ciò è dovuto al fermo intento di puntare sul rilancio di Pordenone quale città culturalmente viva e attiva, allorché tutto ebbe inizio nel 1999 con l’idea di Augusto Antonucci (allora presidente della Camera di Commercio locale), appoggiata da enti e istituzioni e via via sviluppata qualitativamente per richiamare autori acclamati e nuovi talenti letterari. Forte dell’autonomia garantita dalla Fondazione Pordenonelegge.it – nata nel 2013 – continua a crescere e ad abbracciare realtà coeve come per esempio il Teatro Verdi, che quest’anno si appresta a portare in scena la satira dei racconti di Ennio Flaiano (20 settembre, in pieno corso del festival) seguiti, dopo il festival, da alcuni stralci dell’opera di Primo Levi (3 ottobre) e dallo sfacelo di valori morali delineato con incisività nelle pagine di Arthur Schnitzler (dal 3 al 5 dicembre).
Multiprogettuale, attento alla poesia, alla musica e al mondo dell’editoria, Pordenonelegge è un appuntamento imprescindibile, da annotare sul calendario e da ripassare con l’evidenziatore giallo. Sì, perché il giallo è il colore ufficiale del festival e, come i libri, conferisce al trantran quotidiano la gioia, la speranza… e la vitalità.

 

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