La Mostra di Picasso alle Scuderie del Quirinale

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Mostra-di-picasso-scuderie-del-quirinalePicasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915-1925” questo il titolo dell’evento contenente più di una centinaia di opere costituite da differenti generi e stili, dalle decostruzioni geometriche-analitiche al ritorno dell’artista a un classicismo di stampo neoclassico, le quali sono esposte a Roma presso le scuderie del Quirinale.

La mostra è stata inaugurata il 22 settembre dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed è suddivisa in 10 sale tematiche, che si dividono a loro volta su due piani. Fra i maggiori capolavori vi sono Ritratto di Olga in poltrona (1918)Natura morta con chitarra, bottiglia, frutta, piatto e bicchiere su tavolo (1919); Due donne che corrono sulla spiaggia (La corsa) (1922); Il flauto di Pan (1923); Saltimbanco seduto con braccia conserte (1923); Arlecchino con Specchio (1923); Paulo come Arlecchino (1924); Paulo come Pierrot (1925)Le trois danseuses (1925), che segna la fine del rapporto tra Picasso e la danza. Inoltre, secondo alcuni storici e critici d’arte, pare che questo dipinto sia una allegoria della fine stessa della relazione tra Picasso e la sua amata Olga, non a caso è stato messo come ultimo dipinto della sala 10. Il quadro reincarna perfettamente un concetto del tutto Picassiano che lui adorava esprimere con queste parole:

«Ogni creazione è, prima di tutto, un atto di distruzione».

mostra-di-picasso-scuderie-quirinaleEsso è simbolo di creazione ma anche di rigenerazione in cui l’azione “convulsiva” della figura di sinistra, fa da metafora….è associata infatti all’istinto creativo

Al secondo piano, vi è una serie di documenti e di bozze autentiche che il grande Maestro ci ha lasciato. In una sala vedrete la proiezione del video di una rivisitazione moderna di Mercure (1924), un balletto suggestivo con l’aggiunta di una scenografia ideata  proprio da Picasso. Troverete tutto questo, ma tanto altro assolutamente da non perdere.

La mostra ospita tanti capolavori d’ispirazione classica, ma rivisitati dall’artista in modo suo…. con un ritorno alla tradizione, ma con un tocco in più, diverso dallo stampo etrusco, tipico napoletano al tempo stesso. Questa sua svolta risale proprio al viaggio che Picasso fece in Italia, a cui la mostra deve “tutto”.

Ecco un estratto di quello che è stato detto durante un’intervista a proposito del grande evento dal curatore Olivier Berggruen:

«Delle statue antiche lo avevano colpito la monumentalità e la sensualità nascosta, più che le forme e le proporzioni. Ma poi, anticipando certe moderne trasgressioni, Picasso aveva iniziato a mettere insieme con grande disinvoltura “alto” e “basso”. Nella sua voglia di un’arte che fosse al tempo stesso più moderna ma anche più primitiva, interessandosi ancora più a tutti quei mondi “ai margini della classicità”, preferendo all’Antica Roma e al Rinascimento gli Etruschi, gli affreschi erotici di Pompei, le maschere della Commedia dell’arte, la vita frenetica della via Margutta del 1917 o quella dei vicoli di Napoli».

Ebbene, come detto poc’anzi, l’esposizione dedicata a Pablo Picasso si rifà proprio al viaggio di quest’ultimo nel nostro paese nel febbraio del 1917, periodo della cosiddetta “Grande Guerra“. Il Maestro allora era a metà dei suoi trent’anni e quello fu il suo primo viaggio in Italia. Durante questo soggiorno, colui che si fece maggiore portavoce del movimento cubista si divise tra Napoli, affascinato dai suoi vicoli e la sua arte, e Roma. Ed è proprio nella bella capitale che Picasso, in occasione dei preparativi per i Ballets Russess Diaghilev, dei quali si occupava pure lui, conobbe Olga Khoklova, la donna che successivamente sposò.

Dal tour che lo ispiro fortemente è passato un centenario….che viene celebrato così: con disegni, gouaches, lettere autografe, fotografie, nature morte, esempi di pittura cubista, neoclassica e numerosi altri documenti prescelti dal curatore Olivier Berggruen e Anunciata von Liechtenstein. 38 Prestatori come il Tate di Londra, il Metropolitan Museum, il Museum Berggruen di Berlino, il Musée Picasso, la Fundació Museu Picasso di Barcellona, il Guggenheim di New York, per citarne alcuni, si fanno prestatori delle più importanti opere dell’artista Catalano.

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NON FINISCE QUI: la mostra continua allo splendido Palazzo Barberini!

A pochi passi dalle scuderie del Quirinale, a Palazzo Barberini, ci sarà per la prima volta a Roma, nel meraviglioso salone affrescato dal grande Pietro da Cortona, il sipario dipinto per Parade. Si tratta di una tela enorme, che misura 17 metri di lughezza e si eleva ad 11. 

Ed è stato grazie al lavoro fatto per il balletto Parade, che Picasso venne da noi in Italia. Vicino a Parade, ci sono anche i bozzetti per le scenografie del balletto Pulcinella, due spettacoli teatrali, spunto dell’esperienza in italia. A Roma Picasso fu ispirato a creare e a rinnovarsi, si innamorò di Raffaello, ma anche dell’ l’Ercole Farnese a Napoli e ancora…degli affreschi di Pompei, insomma ebbe davvero un colpo di fulmine con la nostra Italia.

scuderie-quirinale-mostra-di-picassoTutto ciò è stato frutto di questo incantevole omaggio voluto fare a Picasso e appunto ai 100 anni dal suo viaggio nella nostra terra, a cui i curatori hanno lavorato per 2 lunghi anni.

Fino a gennaio 2018, avrete tempo per andare  a fare una capatina a Roma per questo irrinunciabile appuntamento, che non vi deluderà affatto.

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