Idee per il Weekend: i consigli di dooid
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Il fine settimana si avvicina e tu non sai ancora che cosa fare in questi giorni? Ecco per te una lista completa degli eventi in programma in tra venerdì, sabato e domenica in Italia! Ecco i consigli di dooid e tante idee per il weekend!
Nord Italia
- Marché Vert Nöel – Aosta
- Mercatini di Bolzano – Trentino Alto Adige
- Mostra Beatles – Lombardia
- Il più grande Villaggio di Natale d’Italia – Lombardia
- Natale a Spilimbergo – Friuli Venezia Giulia
- Villaggio di Babbo Natale – Emilia Romagna
- Mostra Niki De Saint Phalle – Emilia Romagna
Centro Italia
- 1000 presepi per Palazzuolo – Toscana
- Mercatini di Natale a Palazzuolo – Toscana
- Villaggio Tirolese – Toscana
- Natale a Firenze – Toscana
- Mercatini di Natale a Siena – Toscana
- Mercatini di Perugia – Umbria
- Castello di Natale – Marche
- Fiera del Libro – Lazio
Sud Italia
- Luci d’Artista – Campania
- La ‘ndocciata di Agnone – Molise
- Notte dei Faugni – Abruzzo
- Mostra di Caria a Cagliari – Sardegna
I nostri itinerari
Le nostre strutture
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Festival delle Tradizioni Popolari. Anche a Petralia, il Folk come stile di vita!
È proprio così, il Folk non è solamente tradizione ma è uno stile di vita! È come una droga, se entri nel tunnel non riesci più ad uscirne. Non ci provi nemmeno a smettere e se, per una qualche ragione, sei costretto ad allontanartene ne senti la mancanza. Dopo un po’ ti abitui anche a farne a meno ma, non appena in lontananza, da chissà dove, senti il suono acuto e inconfondibile di un organetto che allegramente intona uno scottish oppure ancora il suono più melodioso e suadente di una mazurka francese accompagnato da una chitarra classica che rende il tutto più armonico e coinvolgente, già ti rendi conto che i tuoi piedi non rispondono più al tuo corpo ma alla musica.

Petralia Sottana, vista dal Convento dei padri riformati
Il Festival delle Tradizioni Popolari – Ballo Pantomima della Cordella a Petralia Sottana ne è un esempio. Si tratta del XXXV Raduno Mediterraneo del Folklore Internazionale che si tiene ogni anno nel periodo di Agosto in questa splendida località posta all’interno del Parco delle Madonie. Durante la tipica festa del ballo della Cordella si rievocano le antiche tradizioni contadine celebrate come auspicio per un fecondo raccolto e vita matrimoniale agli sposi. La festa si sviluppa in quattro intense giornate che racchiudono eventi e laboratori dalla mattina fino a tarda sera.
Nella mattina e nel primo pomeriggio si concentrano incontri e workshop, mentre la sera è dedicata ai concerti.
Si passa dalla tradizione popolare siciliana con concerto dei friscalettari e il divertente ballo della contradanza, alla tradizione popolare campana, nello specifico dell’area Sommese, con laboratori di tamburo a cornice e di ballo sul tamburo che rientra nel genere della meglio conosciuta tammurriata, fino ad arrivare alle tradizioni popolari francesi, anche qui con workshop di danze e laboratori di canto e ballo per bambini.
L’ultimo giorno è quello dove si svolge la festa vera e propria che consiste nella rievocazione del matrimonio tradizionale siciliano, con la cerimonia in chiesa, il corteo nuziale che dal paese sfila fino alla pineta che sormonta tutta Petralia Sottana, per concludersi con la festa con il tipico ballo della Cordella in un tripudio di nastri colorati intrecciati da dodici coppie di ballerini al ritmo dell’allegro suono dei tamburini.
Durante queste giornate la città cambia aspetto, si anima, trovi persone di tutte le età che riempiono le strade, vedi le facce dei bambini soddisfatti e fieri del vestito tradizionale che indossano, ragazzi che con orgoglio ed entusiasmo partecipano da protagonisti agli eventi del proprio paese. Ci sono sfilate di gruppi folkloristici locali e ospiti internazionali, cucine dal mondo, presentazione di libri ed in fine i concerti. Ma non è la fine! Non basta mai. Si prende una cassa, si collega ad un telefono, si trova una piazza libera, qualche ballerino e si riparte. Forse si inizia in pochi, 6, 8 persone, ma man mano che la musica va avanti, qualche passante si ferma a guardare, sorride nel vedere la dolcezza di una mazurka, si diverte ad osservare l’energia e l’entusiasmo zompettante di una polska o una burrée, si lascia travolgere dalla vivacità e spensieratezza di uno scottish ed è lì che inizia il climax inesorabilmente crescente del ballo popolare.
Ti cattura e ti travolge nel suo vortice.
È uno scambio indispensabile di energie! Ne perdi tante, ti rendi conto di essere stanchissima ma, quelle energie che perdi nel corpo ti vengono tutte restituite nello spirito dal tuo compagno di ballo, dalla gente che ti balla attorno, dalla musica, dalla giovialità del momento, dalla voglia di ballare fino allo sfinimento, di fare amicizia e di volare..vedrai che il corpo non sentirà più la stanchezza.
I nuovi arrivati possono inizialmente essere scettici, imbarazzati perché non conoscono i passi o le persone con cui si balla, è normale, è sempre così, per questo il circolo circassiano allenta la tensione, scioglie il corpo, ti confonde, ti diverte. Sei inesorabilmente coinvolto. Quando la musica parte i ballerini corrono freneticamente in cerca del partner con cui iniziare la danza. Manca un uomo (le donne sono sempre più degli uomini). Cerca tra la folla che guarda un volontario. Non lo trovi. Ne trascini uno contro la sua volontà. Oppone resistenza. Lo rassicuri frettolosamente che i passi sono facili e che li imparerà nel giro di pochi giri, ad ogni cambio partner. Si inizia, è teso ed imbarazzato, tentenna, i passi sono incerti, sbaglia, capisce, si riprende, sorride perché ha capito il passo, lo ripete, ne sbaglia un altro, impreca ma ci riprova, ci riesce, si entusiasma, si diverte, si appassiona. A fine ballo, quando lo ritrovi, scopri un’altra persona, sudata, stanca ma sorridente con la voglia di farne un altro e di imparare nuovi passi
Non c’è età. Tutti ballano con tutti. È pura magia.
Leggi gli altri articoli sulla zona di Palermo: Himera, Porticello
foto copyright: www.radunodelfolklorepetralia.it
MANIFESTAZIONE ARTIGIANATO VIVO A CISON DI VALMARINO

Cison di Valmarino
Dal 5 al 15 agosto a Cison di Valmarino in provincia di Treviso, tra Follina e Vittorio Veneto, si tiene una manifestazione di artigianato – ARTIGIANATO VIVO – che dalla sua nascita nel 1980 attrae migliaia di turisti non solo veneti e italiani ma anche stranieri. Si parla di un’affluenza di 400.000 persone nella scorsa edizione.
Il paese di Cison – inserito da 3 anni nel club dei BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA – diventa per 11 giorni un centro d’eccellenza dell’artigianato.
200 espositori con i loro stand occupano i vicoli, i giardini, i portici e le piazze, presentano i loro prodotti, fatti rigorosamente a mano secondo la tradizione italiana e mantengono viva l’arte del “saper fare” con le mani, che in quest’epoca di trasformazione tecnologica si va via via perdendo.
In concomitanza con la manifestazione, la Proloco organizza una serie di eventi collaterali quali concerti, spettacoli di animazione, mostre e incontri letterari.

Castello Brandolini
PARLIAMO DI CISON DI VALMARINO
Come dicevo, l’affluenza turistica è altissima anche perché tutto il territorio merita una vacanza di almeno qualche giorno e la Manifestazione Artigianato Vivo diventa un ‘occasione per esplorare questa zona bellissima.
Cison di Valmarino si trova nella Valmareno, una vallata dominata dalle fortificazioni del Castello Brandolini, – XII secolo – diventato da anni un hotel di lusso.
I Conti Brandolini, da uomini d’armi che erano in epoca feudale, diventarono successivamente signorotti dediti all’ economia, lasciando un’impronta indelebile in tutto il borgo.
Il cuore del centro storico è Piazza Roma, dominata da Palazzo Marcello – antica villa veneta dei dogi veneziani Marcello, famosi vincitori della battaglia di Lepanto – e dalla Loggia.
Noterete, camminando per Cison che, quasi tutte le case d’epoca, hanno le imposte rosse o marron: un rosso che qui si chiama “Rosso Brandolini”.

Antiche Cantine Brandolini
Un altro esempio di restauro di edifici feudali, è costituito dalle “Antiche Cantine Brandolini”. Il fabbricato appare già, nelle sue linee fondamentali, nelle carte del XV secolo. E’ sempre stato un luogo particolarmente importante per la vita del paese: eretto dalla famiglia Brandolini venne destinato inizialmente a scuderia e poi riadattato alla produzione vinicola e alla conservazione dei prodotti agricoli. Ciò dimostra che lo sviluppo della viticoltura nell’area collinare–pedemontana avvenne in epoca lontana grazie alla forte domanda proveniente da Venezia e da tutto il territorio veneto.
Già nel 1440 la Valmareno si specializzò nella coltivazione della vite…e ancora oggi tutta l’economia della zona è basata sulla produzione di vino, in special modo il Prosecco.
Nemmeno a dirlo, questa è una zona in cui le degustazioni enogastronomiche sono tra gli interessi preferiti dei turisti. Tra le specialità: lo spiedo
Rolle di Cison di Valmarino
Non si può andare a visitare Cison di Valmarino, senza passare anche per Rolle, piccolissimo centro circondato dai vigneti di Prosecco. lI poeta Andrea Zanzotto l’ha definito “una cartolina inviata dagli dei”. Il periodo più affascinante per fare un’escursione a Rolle è senz’altro l’autunno quando le colline si infiammano di rosso.
Ma dell’escursione nelle terre del prosecco e di un altro itinerario da non perdere vi parlerò in un successivo articolo.
Copyright foto Borgo più bello d’Italia + Antiche Case Brandolini + Rolle: Carla La Rocca
Copyright foto Palazzo Marcello: villevenetecastelli.com
Copyright foto Castelbrando dall’alto: hotelcastelbrando.com
Le migliori spiagge sulla costa teramana
La penisola italiana è piena di favolose spiagge: dal mare Adriatico al Tirreno allo Ionio! Allora come quale scegliere? In questo articolo, ti presenteremo tre magnifici luoghi lungo l’Adriatico, in Abruzzo: Alba Adriatica, Cologna e Roseto degli Abruzzi.

Alba Adriatica
Questa bellissima città costiera si trova nella provincia di Teramo ed è vicina al confine con le Marche a nord. Premiata con la prestigiosa Bandiera Blu nel 2023, l’acqua di mare difficilmente diventa più bella di così. Conosciuta come la “Spiaggia d’Argento”, questo locale ha la sabbia sofficissima con riflessi argentati.
I visitatori, in particolare le famiglie, apprezzeranno tutte le opzioni a disposizione sia che scelgano di portare il proprio ombrellone che di usufruire dei vari stabilimenti balneari noleggiando un posto per la giornata (o più). Ci sono tutti i tipi di ristoranti, bar e gelaterie, così come il noleggio di barche disponibili. L’acqua è molto bassa alla riva, perfetta per i più piccoli, e gradualmente diventa poi più profonda. I bagnini pattugliano le spiagge in modo che le famiglie possano sentirsi ancora più sicure. Alba Adriatica, infatti, è stata insignita anche della Bandiera Verde, il che significa che è stata dichiarata spiaggia a misura di bambino dall’Associazione Italiana Pediatri.
C’è un tratto di quasi 700 metri di pineta lungo la costa, perfetto per una pausa pomeridiana dal sole e una bella pedalata (vedi ultimo paragrafo “Pista Ciclabile”).
La città prevede anche un sacco di intrattenimento per tutte le età durante l’estate (fino alla prima settimana di settembre), tra cui musica, teatro, arte e altro ancora. Non ci sarà mai un momento di noia qui!
Visitare il sito ufficiale del turismo a goalbaadriatica.it

Cologna
A pochi chilometri a sud di Alba Adriatica si trova Cologna. Immersa nella Riserva Naturale del Borsacchio, Cologna è una delle zone più incontaminate della costa e comprende dune sabbiose e macchia mediterranea. Pur non essendo all’altezza delle abbondanti comodità di Alba Adriatica o di Roseto degli Abruzzi, qui non mancano i servizi, compresi gli stabilimenti balneari. Anche il mare e la sabbia sono impeccabilmente puliti anche nel pieno della stagione estiva.
Cologna è un ottimo posto dove venire per una passeggiata mattutina o in tarda serata lungo la spiaggia nella speranza che la maggior parte dei turisti abbia scelto un altro posto.

photo credit: https://www.abruzzocitta.it/
Roseto degli Abruzzi
A pochi chilometri a sud troverai l’incantevole località balneare di Roseto degli Abruzzi, una delle preferite sia dai locali che dai turisti. Tutte e tre le sue spiagge hanno ottenuto sia la Bandiera Blu che la Bandiera Verde. Come Alba Adriatica, la sabbia soffice e fine, il fondale basso, la presenza di bagnini e i tanti servizi per le famiglie ne fanno davvero il luogo ideale per una vacanza in famiglia all’insegna del divertimento e del sole.
La sera, puoi aspettarti tanto intrattenimento per famiglie di tutti i tipi, come giostre del luna park, centinaia di punti ristoro, bar, gelaterie e negozi.
Il lungomare è il luogo perfetto per rilassarsi con una passeggiata tranquilla guardando le vetrine e provando un favoloso gelato (consigliamo un nuovo gusto ogni giorno!). Che siano coppie, ragazzi giovani o famiglie, c’è qualcosa per tutti a Roseto degli Abruzzi.
Scopri di più sul sito ufficiale di Alba Adriatica cliccando qui.

Photo credit: https://www.visitroseto.it/
Ciclovia Adriatica
L’intero litorale della provincia di Teramo vanta una delle migliori piste ciclabili e pedonali di tutta Italia. La Ciclovia Adriatica percorre tutta la costa adriatica da Trieste alla Puglia e il tratto di essa a Teramo è noto come il Corridoio Verde Adriatico. È una pista piana e ben progettata anche per i ciclisti più giovani e inesperti. Il noleggio biciclette è disponibile lungo tutta la costa, in particolare ad Alba Adriatica e Roseto degli Abruzzi.
Come puoi vedere, queste tre località lungo la costa adriatica abruzzese hanno tutto ciò che il cuore può desiderare per una perfetta vacanza al mare! E ciò di cui abbiamo parlato in questo articolo è solo l’inizio.

Luciodem at Italian Wikipedia, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons
A soli 4 km da Alba Adriatica, consigliamo
l’Hotel Il Casale
Prenota presso Il Casale a Martinsicuro

Dolomiti Ski Jazz: 25 anni di ritmo sulle Dolomiti
Dal 3 al 12 marzo 2023 ritorna il 25° edizione di Dolomiti Ski Jazz nei rifugi, le piazze, e sulle piste di Fassa e Fiemme. Un evento veramente unico del suo genere e un appuntamento imperdibile per chi ama la musica e la neve!
15 concerti tutti gratis in programma durante i nove giorni raggiungibili in auto e in alcuni casi solo con gli impianti di risalita.
Tutte le info disponibili sul sito Val di Fassa.
Mostra Renoir a Rovigo: L’alba di un nuovo classicismo
Una mostra imperdibile per gli appassionati di arte e di impressionismo. Dal 25 febbraio al 25 giugno 2023, in mostra 47 opere di Renoir provenienti da musei francesi, austriaci, svizzeri, italiani, tedeschi, danesi, olandesi e del Principato di Monaco (compreso un capolavoro di proprietà personale del principe Alberto, la “Baigneuse s’arrangeant les cheveux”).
Accanto alle opere di Renoir, sono esposti i capolavori dei grandi artisti come Vittore Carpaccio, Tiziano, Romanino, Peter Paul Rubens, Giambattista Tiepolo, Jean-Auguste-Dominique Ingres e altri che dettero ispirazione all’artista.
Ulteriori dettagli sul sito ufficiale di Palazzo Roverella
Visitare l’Etna: Uno spettacolo naturale in Sicilia
Ormai, tutti sulla terra hanno sentito parlare dell’Etna: è uno dei vulcani più attivi in tutto il mondo. Situato sul lato orientale della Sicilia all’interno del Parco dell’Etna, questo stratovulcano si è formato circa 500.000 anni fa. Se non sei uno scienziato o un geologo, ti starai chiedendo perché qualcuno vorrebbe visitarlo, ma questa meraviglia naturale insieme all’area circostante è un’attrazione turistica molto gettonata.
Visitare l’Etna
Dove iniziare
Migliaia di persone visitano l’Etna ogni anno. La maggior parte accede alla montagna attraverso il Rifugio Sapienza, che si trova sul lato meridionale del cratere. Gli autobus AST partono ogni giorno da Piazza Papa Giovanni a Catania per raggiungere il rifugio. Puoi anche scegliere il percorso panoramico in auto che dista circa un’ora da Catania. Una volta al rifugio, puoi visitare la caldera inattiva di Crateri Silvestri da solo. Dal rifugio, la maggior parte dei visitatori prende la funivia fino a 2.500 metri. Per coloro che vogliono andare fino in fondo, si può continuare su per la montagna fino alla cima a 2.920 metri. La maggior parte sceglie di assumere una guida esperta e di raggiungere la vetta in jeep o escursioni.
Un’altra opzione per visitare l’intera area intorno all’Etna è una vecchia ferrovia conosciuta come la Circumetnea (letteralmente “intorno all’Etna”) che è un percorso di 110 km che viaggia da Catania attraverso Paternò, Adrano, Bronte, Randazzo e infine Riposto. Questa opzione è consigliata per coloro che vogliono vedere gli insoliti terreni lavici e i paesini meno conosciuti nell’area che altrimenti non potresti visitare. Avrai bisogno di un minimo di tre ore (solo andata) per completare il percorso e ricorda che questi treni sono molto vecchi perciò non hanno lussi moderni come l’aria condizionata.
Cosa vedere all’interno del Parco dell’Etna
Il Parco dell’Etna è un parco regionale che formato nel 1987 e comprende una superficie totale di oltre 58.000 ettari. Anni fa era comune individuare mammiferi più grandi come lupi, cinghiali e cervi, ma purtroppo oggi è più probabile che i visitatori vedano mammiferi più piccoli come volpi e ricci e numerose specie di uccelli.
Uno degli alberi più antichi e più grandi in Italia vive all’interno del parco: il leccio dell’Etna. Ci sono numerosi sentieri all’interno del parco di varia difficoltà sia con guide e senza che permetteranno al visitatore di apprezzare la vegetazione. Il terreno qui è ricco e pieno di sostanze nutritive che hanno permesso all’agricoltura di prosperare in questa zona. Alcuni dei prodotti più famosi dell’Etna sono il suo vino, olio d’oliva, pistacchi, nocciole, mele e pere.
È sicuro?
Gli scienziati hanno capito che le eruzioni si sono verificate su base costante negli ultimi 300.000 anni. Nella storia recente, per la precisione nel 2002-2003, si è verificato un evento significativo che è stato anche catturato da Lucasfilm e utilizzato in Star Wars Episodio III: Revenge of the Sith. Il 2018 ha visto una significativa eruzione che ha fatto notizia in tutto il mondo, ma nonostante tutto, l’Etna rimane uno dei vulcani più sicuri da visitare al mondo e viene monitorato con attenzione. In tutta la sua storia registrata, si stima che solo 77 morti siano stati causati dalle sue eruzioni.
Quando organizzare la visita
La Sicilia gode di un clima mite e mediterraneo tutto l’anno, ma quando si visita l’Etna, è necessario tenere conto del fatto che è la vetta più alta in Italia a sud delle Alpi a oltre 3.000 metri. Questa elevazione rende inverni freddi e permette persino lo sci. Le estati sono piuttosto calde e invase dai turisti. I periodi ideali per visitare sono maggio, ottobre e novembre.
Una giornata a Pontremoli nella Lunigiana toscana
E anche questa volta la Toscana ce l’ha fatta. Cosa? A meravigliarmi per l’ennesima volta. Sta di fatto che la regione continua a sorprendermi anche dopo aver vissuto qui per quasi dieci anni. La realtà è che per una innamorata dell’Italia come me, si potrebbe dire la stessa cosa per qualsiasi delle sue venti regioni. È, francamente, difficile averne abbastanza di questo meraviglioso paese. In questa particolare mini-gita di un giorno, ci siamo diretti verso il piccolo borgo di Pontremoli nella Lunigiana toscana.
Pontremoli in tutta onestà ha attirato la nostra attenzione perché fa parte della tratta del treno regionale Firenze- La Spezia- Pontremoli- Parma. Si tratta di un viaggio di circa 3 ore da Firenze, ma è una linea retta, il che significa che non è necessario cambiare treno e hai anche la possibilità di fermarti in alcune delle località balneari più famose della Toscana sulla costa della Versilia, come Viareggio, Pietrasanta e Forte dei Marmi.
La porta dell’Appennino
Ma torniamo a Pontremoli. Il piccolo borgo è situato nella provincia più settentrionale della Toscana di Massa e Carrara e vicino sia al confine ligure che a quello emiliano. L’Appennino tosco-emiliano fa parte della magnifica cornice del borgo, sempre visibile e spesso innevato. Si ritiene inoltre che sia stata la capitale dell’antico popolo degli Apuani (popolo ligure pre-romana). Fu Federico II che nel 1226 fece di Pontremoli un comune autonomo.
Cosa vedere
Il Castello del Piagnaro
Il Castello del Piagnaro situato nel punto più alto di Pontremoli è probabilmente l’attrazione più famosa del borgo. È uno dei più magnifici dell’intera zona e risale all’anno 1000 d.C. Un forte castello difensivo fu determinante durante il Medioevo in quanto il paese si trovava sulle principali direttrici commerciali lungo il fiume Magra e alle porte dell’Appennino, oltre che lungo la Via Francigena.
Museo delle Statue Stele
All’interno del castello si trova uno straordinario museo: Il Museo delle Statue Stele Lunigianesi. Ammetto la mia ignoranza che prima di questa visita, non avevo idea nemmeno dell’esistenza di queste statue, tanto meno che fossero state trovate in vari luoghi in Italia e in tutta Europa. Questi blocchi di pietra dall’aspetto molto primitivo furono scolpiti in alcuni esempi 5.000 anni fa e raffigurano corpi maschili e femminili. In Italia, proprio qui in Lunigiana, sono stati rinvenuti sessantatré esemplari. Un biglietto unico di soli sette euro (prezzo intero) ti permette di vedere sia il castello che il museo. Visita il sito ufficiale per maggiori dettagli e orari che variano in base alla stagione.
Torre di Cacciaguerra
La Torre di Cacciaguerra (chiamata anche “Campanone” dai locali) è una figura di spicco nel centro storico. Questa imponente torre è diventata il simbolo della città e fu eretta nell’anno 1322. Un tempo faceva parte della Rocca di Cacciaguerra che divideva le fazioni guelfa e ghibellina di Pontremoli. Nel 1600 furono aggiunte le campane e divenne una torre civica.
La Pontremoli barocca
Si potrebbe dire che il “Barocco Pontremoli” iniziò ufficiosamente nell’anno 1650 quando Ferdinando II, granduca di Toscana, acquistò la città dal re Filippo IV di Spagna. Gli esempi di pregevole architettura barocca, infatti, sono così tanti che varie associazioni organizzano delle visite guidate solo per questo. La Cattedrale di Santa Maria Assunta (inizio XVII secolo) si trova in piazza del Duomo ed è una tappa obbligata per i suoi sontuosi affreschi e dettagli ovunque. Altri palazzi includono la Villa Dosi Delfini appena fuori dal centro storico e il Palazzo Dosi Magnavacca situato in posizione centrale all’interno del centro storico. Visita il sito web di Sigeric Turismo per informazioni specifiche sulla prenotazione dei tour.
Cultura ed enogastronomia
Una delle parti migliori di visitare i borghi è apprezzare il modo in cui ognuno conserva la sua cultura e tradizioni uniche, compresa la cucina. A Pontremoli, il primo piatto forte è conosciuto come i testaroli. Si pensa che risalga all’epoca romana ed è forse uno dei piatti di pasta più antichi d’Italia. Sale grosso e un impasto di semola di grano duro e acqua tipo crêpe viene cotto velocemente su una piastra in ghisa. Una volta cotto e raffreddato, viene poi tagliato a pezzi e tuffato in acqua bollente salata proprio come la pasta fresca. I testaroli vengono poi conditi con olio d’oliva, pecorino e pesto alla genovese.
L’evento più famoso di Pontremoli è a gennaio, la Disfida dei Falò. Questo antico rito mette in competizione due delle fazioni del borgo a costruire il falò più grande che arriva anche a 30 metri.
All’aria aperta
Se stai cercando pace e tranquillità, probabilmente qui la troverai. È fuori dal radar al punto giusto da non essere invaso dai turisti. La zona della Lunigiana in generale è considerata quella più remota della Toscana ed è il luogo perfetto per fare lunghe passeggiate lungo i numerosi sentieri fluviali. La stessa Pontremoli ha una bella area verde con molti tavoli da picnic, il Giardino delle Bertolini. Si trova sotto il ponte del fiume Magra sul lato Torre dei Serrati del borgo.
Curiosità su Pontremoli
Pochi si rendono conto che Pontremoli ha una lunga storia nel settore dell’editoria libraria. Infatti, già nel 1800, i librai locali si dirigevano verso il nord Italia per vendere in zone remote dove i libri non erano disponibili a tutti. Dal 1952 promuove il Premio Bancarella dell’editoria il cui primo vincitore fu Ernest Hemingway per Il vecchio e il mare. L’influenza della parola stampata è ovunque, dalle panchine che sembrano libri aperti, alla grande fiera permanente del libro, ai caffè letterari. Infatti, un’ottima idea è proprio di prenderti un bel libro e godertelo attraversando la piazza al Caffè degli Svizzeri, aperto nel 1842.
La casa di Zucchero Fornaciari, conosciuta come “la Lunisiana Soul” (gioco di parole tra “Louisiana” e Lunigiana) è nel comune di Pontremoli ed è spesso rivisto in paese.
Pontremoli è la perfetta gita di un giorno da Firenze, Pisa o persino Parma. Scopri una parte della Toscana che pochissimi turisti possono sperimentare. Non te ne pentirai!
Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è uno dei più grandi e belli d’Italia. Si estende su 3 regioni (Lazio, Abruzzo e le Marche) per un totale di 150.000 ettari e di una bellezza senza precedenti, sebbene la stragrande maggioranza del territorio si trovi nelle province abruzzesi di L’Aquila, Teramo e Pescara.
Il Gran Sasso
Al centro del parco c’è l’orgoglio dell’Abruzzo, il massiccio del Gran Sasso. Con i suoi quasi 3.000 metri, il Corno Grande è la vetta più alta dell’Appennino e la seconda più alta di tutta l’Italia.
Coperto di neve per la maggior parte dell’anno, ospita tutti i tipi di specie dal camoscio appenninico, una volta estinto senza tralasciare una popolazione in diminuzione di orsi bruni marsicani, aquile reali e lupi. Tutte queste specie hanno avuto l’abilità di adattarsi all’ambiente ostile del Gran Sasso.
Le ripide scogliere calcaree lo rendono ideale per l’arrampicata estrema. Il ghiacciaio noto come Il Calderone era uno dei pochi ghiacciai più meridionali esistenti sul pianeta, purtroppo è scomparso lo scorso anno a causa dei cambiamenti climatici.
Campo Imperatore
Appena sotto il Corno Grande e il suo compagno, il Corno Piccolo, si trova il più grande altopiano dell’intera catena appenninica, Campo Imperatore. È conosciuto come il “Piccolo Tibet” per la sua altitudine (tra i 1.500 ei 2.000 metri) e la distesa infinita di quasi 30 km.
In primavera delizia i visitatori con la sua coltre viola di croco ancora usato per la raccolta dello zafferano. Non è raro intravedere mandrie di pecore, cavalli e bovini al pascolo durante i rigidi mesi invernali come hanno fatto per migliaia di anni.
Campo Imperatore è sede di una delle località sciistiche più antiche e famose d’Italia, in parte perché l’Hotel Campo Imperatore era il luogo in cui Benito Mussolini fu imprigionato nel 1943, poco prima del raid del Gran Sasso.
I Borghi
I principali borghi intorno a Campo Imperatore includono una delle fortezze più alte rimaste in piedi in tutta l’Europa, Rocca Calascio. Da visitare anche Castel del Monte e Santo Stefano di Sessanio, entrambi inseriti nella prestigiosa lista dei “Borghi più belli d’Italia”.
Monti della Laga
Al confine tra l’Abruzzo e il Lazio, si trova la catena montuosa dei Monti della Laga con la cima del Monte Gorzano che raggiunge i quasi 2.500 metri.
Questa zona è caratterizzata da numerosi corsi d’acqua tra cui più di 10 cascate. Alcuni dei più spettacolari sono le cascate della Morricana, i Fossi del Molinaro e la Selva Grande. Il sentiero, giustamente denominato “Cento Cascate” che porta fino al Monte Gorzano è uno dei migliori per godersi la vera potenza dell’acqua nel parco.
I borghi vicini da visitare sono Amatrice e Accumoli.
Attività nel Parco
A seconda della stagione e del proprio livello di avventura personale, le possibilità di godersi questo parco nazionale sono davvero infinite.
Solo per citarne alcune, ci sono oltre 320 km di ippovia all’interno del parco, la più lunga di tutta l’Italia. Se preferisci il trekking o la mountain bike, ci sono centinaia di sentieri durante tutte le stagioni e a tutti i livelli di abilità. Molti sono classificati in temi come enogastronomico, borghi, chiese e antiche rovine e altro ancora. Sono disponibili anche visite guidate.
Poiché questo parco è così grande e offre così tante possibilità, sarebbe impossibile coprire tutto in un unico articolo.
Il sito web ufficiale del parco è una ricca fonte di informazioni e dovrebbe essere il punto di partenza prima della visita.
Per il sito ufficiale del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga – clicca qui.
Ci sono un totale di 18 centri visitatori all’interno del parco, ma la sede principale si trova ad Assergi, L’Aquila.
Cosa aspetti?
Prenota presso Il Casale Hotel a Martinsicuro
Dall’albergo puoi visitare…
a 6 km | Tortoreto |
a 12 km | Controguerra e la strada di vino |
a 20 km | Grottammare sulla riviera delle Palme |
a 40 km | Pineto e Torre del Cerrano |
a 47 km | I Calanchi di Atri |
a 50 km | Il Parco Nazionale del Gran Sasso |
a 60 km | Il borgo di Azzinano |
a 65 km | Pescara |
a 72 km | il borgo di Pietracamela |
Le città italiane più amanti dei gatti: celebrando il felino
Adorato nell’antichità e fonte di forti superstizioni, il gatto è uno degli animali domestici più amati e al contempo odiati in assoluto. Nel corso della storia abbiamo visto questo animale sia associato a divinità sia associato alla stregoneria o come sinonimo di sfortuna. Ma molti sono gli appassionati di questo felino domestico, al punto da dedicargli una giornata particolare in cui celebrarlo. Il 17 febbraio è la festa del gatto, ma quali sono le città italiane che maggiormente hanno un affinità con lui? Scopriamole insieme!
Nascita della festa del gatto
Prima di parlare delle città italiane più “gattare”, scopriamo qualcosa in più su questa ricorrenza. Nata nel 1990, grazie al referendum proposto su una rivista di animali da una giornalista, Claudia Angeletti, che ritenne opportuno dedicare una giornata a questo incredibile felino. Ci sono diversi motivi per cui la scelta ricadde sul 17 febbraio, esaustivamente spiegati da Oriella Del Col, che per prima propose questa data:
- I gatti sono considerati spiriti liberi, indipendenti e non molto curanti delle regole, caratteristiche attribuibili, secondo l’oroscopo, al segno dell’Acquario. Questo uno dei motivi per la scelta del mese.
- Oltre al riferimento all’oroscopo, la scelta del mese di febbraio si conferma perfetta per la superstizione popolare secondo il quale viene considerato il mese dei gatti e delle streghe.
- Ancora secondo i detti popolari, il 17 è considerato un numero sfortunato, stessa sorte toccata al piccolo felino.
- Trascrivendo il 17 in numero romano, ovvero XVII, per poi anagrammarlo in VIXI ovvero “sono vissuto, sono morto”, si può attribuire ulteriormente un significato “negativo” a questo numero.
- Mai sentito dire che il gatto è in grado di vivere più di una vita? Non a caso il numero 17 può essere interpretato come 1×7, ovvero “1 vita per 7 volte”.
Tutto molto curioso ed interessante, non è vero? Adesso andiamo a scoprire le nostre città che più lo amano!
Le città italiane più amanti dei gatti
Roma
La capitale risulta essere la città italiana più popolata dai gatti: ben 55.725 esemplari! Addirittura a Roma esiste un Santuario dei Gatti, collocato nell’Area Sacra di Torre Argentina. Qui gli astuti felini trovano rifugio e protezione in mezzo ai ruderi di questo importante luogo archeologico.
Napoli
Seconda alla Città Eterna, un importante numero di gatti si trova a Napoli. 25 mila gatti in questa città; a Napoli sono dei veri gattari! Infatti, qui ci sono tantissime iniziative per supportare i felini.
Torino
È poi la volta di Torino: circa 20 mila gatti nel territorio. Il Comune cerca di aiutare le colonie di animali emettendo pure un bando per offrire alimentazione e riparo ai mici. Tanto è stata bella l’iniziativa, una nota società che vende cibo e accessori per gatto, ha offerto il suo sostegno all’attività comunale torinese, atti estremamente importanti!
Milano
A Milano, in mezzo ai padiglioni del Policlinico, esiste una colonia di gatti che risiede qui da moltissimo tempo. Nel solo territorio milanese si contano 15 mila gatti.
Queste solo le più note e le più importanti città in cui amano i gatti, ma anche nel resto d’Italia e in molti comuni, i risultati del censimento sono veramente notevoli. In conclusione, possiamo azzardare a dire che gli italiani amano i gatti e che forse (ma proprio forse) i gatti amano gli italiani!
Non è possibile possedere un gatto. Nella migliore delle ipotesi si può essere con loro soci alla pari.
Sir Harry Swanson
Il più famoso carnevale d’Abruzzo: il carnevale di Francavilla al Mare
Il periodo più colorato dell’anno è arrivato e con lui i sanpietrini delle piazze italiane vengono ricoperti da variopinti coriandoli. Il Carnevale, dal punto di vista storico, è considerato come periodo di festa e rinnovamento tanto che fin dal Medioevo era chiamato con l’appellativo di festa di pazzia. Secondo la tradizione cattolica, invece, il periodo carnevalesco precede l’inizio della Quaresima, in preparazione alla Pasqua. Proprio il nome di questa festività si fa coincidere con il periodo Quaresimale, in quanto potrebbe collegarsi con la tradizione di consumare un abbondante banchetto di addio alla carne, durante la sera prima del mercoledì delle ceneri.
Carnevale in Abruzzo
Il carnevale in Abruzzo prende un’altra sfumatura legata al duro lavoro dei campi. Il periodo carnevalesco, infatti, stava a indicare la conclusione del lungo e rigido inverno e il dolce risveglio della primavera e delle miti temperature particolarmente adatte alle tradizioni agricole e pastorali.
Oltre alle quotidiane attività, mascherine colorate e allegri costumi invadono le piazze delle principali città per trasformare un normale martedì di fine inverno in una giornata di spensieratezza per bambini e adulti.
Carnevale di Francavilla al Mare
Il Carnevale di Francavilla al mare, anche conosciuto come carnevale d’Abruzzo, è il più longevo della regione e si festeggia tradizionalmente dal 1948.
I carri allegorici che sfilano per le strade del paese sono sapientemente costruiti e decorati da maestri carta pestai che danno sfogo alla loro fantasia rifacendosi ad avvenimenti politici, culturali o storici.
La festosa parata, però, non può dimenticare la maschera simbolo del carnevale d’Abruzzo, ovvero Patanello. Patanello è oramai parte integrante di Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, e del suo Carnevale.
Vissuto tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, Zi Patanè era un ciabattino abruzzese che ricopriva anche l’incarico di sacrestano in parrocchia. Amante del buon vino e delle osterie, Patanello era famoso in paese per i suoi scherzi goliardici.
Proprio grazie alla sua personalità e al suo allegro carattere, non passò inosservato agli occhi del pittore napoletano in villeggiatura sulla costa abruzzese, che decise di dipingere una maschera carnevalesca proprio ispirandosi a Patanello.
Una caricatura che ancora oggi inaugura la parata del carnevale più antico d’Abruzzo.
Le date di quest’anno sono il 12, 19, 21 febbraio 2023.
Tradizioni abruzzesi
Allegria e colori sì, ma anche tetra atmosfera. Il carnevale in Abruzzo si tinge anche di nero. A Montorio al Vomano, in provincia di Teramo, si festeggia la morte del Carnevale.
Questa tradizione risale alla fine degli anni 20 del ‘900 quando alcuni ragazzi della zona, non condividendo le severe regole del regime che proibì i festeggiamenti del carnevale, decisero di indossare abiti funebri e dar vita, il giorno delle ceneri, al funerale del Carnevale. Un corteo che si snoda per le vie del paese ma che di triste ha ben poco.
Come qualsiasi festa che si rispetti in Abruzzo, anche il Carnevale porta con sé i suoi dolci tipici. Immancabile e onnipresente, l’elemento che accomuna i dolci carnevaleschi abruzzesi, è l’olio per friggere queste piccole e deliziose specialità. La cicerchiata, tipica e più comune nelle zone della provincia di Chieti e Pescara, è composta da piccole palline fritte e unite tra di loro con il miele caramellato e ricoperta, come coriandoli, da confettini colorati. Le frappe o anche chiamate chiacchiere sono invece sfoglie rettangolari fritte e poi cosparse con abbondante zucchero a velo.
In conclusione, legato al carnevale e alla regione Abruzzo, da ricordare la celebre filastrocca scritta da Gabriele D’Annunzio. All’interno delle rime del celebre poeta abruzzese ci sono tutte le festose immagini classiche della festa: le frittelle, le risate e il vino ma anche un chiaro riferimento al rito del mercoledì delle ceneri quando il sacerdote, imponendo le ceneri sul capo dei fedeli, dice: “Ricordati che sei polvere e polvere tornerai”.
Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia a un pallone.Beve e beve e all’improvviso
gli diventa rosso il viso,
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia…Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale,
dalla polvere era nato
ed in polvere è tornato.
foto copyright: www.facebook.com/carnevaledabruzzo, www.ilturista.info, www.visitterredeitrabocchi.it
Cosa vedere a Venezia: la città più romantica al mondo
Venezia è senza ombra di dubbio la città italiana più conosciuta in fatto di romanticismo. A mio avviso, infatti, Venezia è la città romantica per eccellenza ed accoglie i visitatori con un’atmosfera unica che favorisce dei suggestivi tuffi nel passato.
Scopriamo che cosa vedere a Venezia in un paio di giorni!
Cosa vedere a Venezia
Vi consiglio vivamente di prenotare una visita presso una delle botteghe artigiane di Murano. Vedere all’opera un mastro vetraio è come assistere ad uno spettacolo di magia. Partendo da un pezzo informe di vetro incandescente, davanti ai vostri occhi prenderà forma un oggetto unico. Sotto la sapiente guida della mani dell’artigiano, le pinze piegano, ruotano e avvolgono il vetro, reso malleabile delle altissime temperature custodite nella fornace. È uno spettacolo che affascina anche (e soprattutto) i bambini che penseranno di essere capitati in una lezione di trasfigurazione nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
In base alla mia esperienza, per raggiungere Venezia è molto comodo arrivare fino a Mestre in macchina e proseguire in treno fino alla stazione di Santa Lucia. Potete visitare Venezia a piedi e con i vaporetti. Navigare fra i canali e le isole della laguna vi darà modo di apprezzare a pieno l’unicità della struttura urbana della Serenissima. Passeggiando per i vicoli rischiate di dimenticare che Venezia è “sospesa” sul mare. Se invece viaggiate sui vaporetti potrete godervi lo spettacolo della città che nasce direttamente dall’acqua. Senza contare che avrete anche l’occasione di ammirare tutte le cupole e i campanili della città e arricchirete così l’album del vostro viaggio.
Cosa vedere a Venezia? Ovviamente Piazza San Marco. Forse non tutti sanno che questa è l’unico contesto urbano ad avere il nome di “piazza”. Gli altri spazi urbani sono chiamati “campi”. Sulla piazza si affacciano gli edifici e i monumenti più noti della città. La Torre dell’Orologio con i Mori di Venezia che dominano la piazza e segnano le ore battendo i loro martelli sulla campana, le Procuratie (circondano la piazza su tre lati e prendono il nome dal fatto che ospitavano i procuratori di San Marco, la più prestigiosa carica vitalizia della Repubblica di Venezia, dopo il Doge), il Campanile, la Basilica (entrate assolutamente a visitarla!), il Palazzo Ducale e la piazzetta San Marco, ossia l’accesso alla piazza per chi proviene dal mare attraverso le due colonne di San Marco e San Todaro, dedicate all’attuale e al precedente patrono della città.
Fatevi una bella passeggiata sotto il porticato del pian terreno delle Procuratie Vecchie e sbirciate dentro le vetrine dello storico Caffè Quadri, fondato nel 1755. Dall’altra parte della piazza si trova l’altrettanto storico e famoso Caffè Florian. Dopo aver guardato il listino prezzi, vi azzarderete ad entrare in uno di questi locali?!
Spingetevi fino a Punta della Dogana o Punta della Salute che, con la sua forma triangolare, divide il Canal Grande e il Canale della Giudecca e ospita la Basilica di Santa Maria della Salute. Da qui potrete scattare delle bellissime fotografie della piazzetta San Marco, del Palazzo Ducale, del Campanile e delle cupole della Basilica.
Camminare per Venezia significa attraversare i suoi ponti. Basti pensare che il centro storico della conta 121 isole collegate da 436 ponti. Senza dubbio il ponte di Rialto è uno dei più suggestivi, soprattutto di sera. Gli altri ponti sul Canal Grande sono il ponte dell’Accademia, degli Scalzi e della Costituzione. Il ponte dei Sospiri è altrettanto famoso ma non è “pedonale”, potete vederlo solo da lontano.
Per noi visitare Venezia è stato soprattutto passeggiare (piuttosto che entrare in chiese e musei). Passeggiare di giorno fra le calli, entrare nei piccoli negozi e nelle botteghe, mentre la sera avventurarsi alla ricerca del bacaro perfetto per gustare i migliori cicchetti della laguna. I cicchetti fanno parte dell’autentica tradizione veneziana e non sono altro che stuzzichini a base di pesce o salumi, cadi o freddi a seconda della stagione. Alici marinate, fritture di pesce, seppioline grigliate, sarde in saor, polpette e nervetti. Il tutto a prezzi normali e sempre accompagnato da una ombra di vino. Per tradizione i cicchetti sono consumati in piedi nei bacari, le osterie rustiche veneziane dove si respira la vera anima della città.
Leggi di più su Venezia: la Regata Storica e Carnevale
copyright foto: 1, 3, copertina- Silvia Mazzola; foto 2: ulivita.it
Cosa fare a Bormio: un vero angolo di paradiso alpino
Bormio è davvero un paradiso invernale sulla terra. Una destinazione popolare per gli appassionati di sport invernali. Questa pittoresca cittadina alpina offre innumerevoli possibilità per una perfetta vacanza invernale!
Bormio
Bormio si trova a sud del confine svizzero nella regione Lombardia ad un’altitudine di 1.255 metri. I suoi poco più di 4.000 residenti sono abituati, ogni anno, a ospitare la Coppa del mondo di sci alpino e si preparano ad ospitare le Olimpiadi invernali nel 2026. Questa città medievale era sulla principale rotta commerciale tra Venezia e la Svizzera, ma era già nota ai romani per i suoi bagni termali naturali. Oggi i turisti vengono a godersi il suo centro storico, le persone amichevoli, il cibo delizioso, lo sci fantastico e le sorgenti termali.
Sciare a Bormio
Per buone ragioni, Bormio ha ospitato numerosi campionati mondiali di sci e si sta preparando per ospitare le Olimpiadi invernali del 2026: ci sono cinquanta chilometri (30 miglia) di piste segnalate! La corsa più lunga è di 6 km (4 miglia) ed è servita da quindici impianti di risalita e diverse scuole di sci. La Stelvio Run, che prende il nome dal Passo dello Stelvio, è la seconda discesa più lunga del circuito della Coppa del Mondo e una delle più impegnative al mondo. Bormio vanta un dislivello di 1.800 metri (dal suo massimo a 3.000 metri).
Ma non pensare che questo paradiso degli sciatori sia solo per gli olimpionici! Anche famiglie e principianti troveranno la loro nicchia con uno snowpark per freeski e snowboarder, un parco per famiglie e due piste “divertenti”. I genitori che hanno bambini di età compresa tra 4 e 10 anni hanno anche la possibilità di iscrivere i loro figli al “mini club” che li intratterrà in un ambiente sicuro mentre mamma e papà si godono le piste. Visita BormioSki per ulteriori informazioni.
Le sorgenti termali di Bormio
Dopo una lunga giornata sulle piste, è possibile rilassarsi e alleviare i muscoli doloranti in una serie di bagni termali naturali. Bagni Vecchi, Bagni Nuovi e Terme di Bormio sono tre opzioni durante il vostro soggiorno. Se vuoi provare il brivido di provare gli stessi bagni che i romani fecero più di duemila anni fa, allora vai a Bagni Vecchi con i suoi bagni romani, la grotta e una piscina panoramica all’aperto con vista sul bacino di Bormio. Bagni Nuovi offre oltre trenta diverse strutture termali tra cui sette piscine all’aperto in un ampio giardino soleggiato disponibile dodici mesi all’anno. Bormio Terme è la soluzione migliore per le famiglie in quanto questa struttura offre aree giochi e piscine per bambini piccoli. Tutte le sedi vantano i trattamenti di bellezza e massaggi più recenti e innovativi, nonché favolosi ristoranti e negozi.

©bormioski.eu
La città di Bormio
Il centro storico di Bormio è affascinante e ospita numerose chiese e musei, ma anche tanti negozi e ristoranti. Il Museo Civico ha una bella collezione di oggetti e manufatti appartenenti alle tradizioni montane locali e all’artigianato. Sali sulla cima della Torre della Bajona in Piazza Cavour per una vista meravigliosa! Molto probabilmente troverai la gente del posto amichevole e sempre disposta a intrattenerti con canti e danze popolari tradizionali.
Nessun soggiorno sarebbe completo senza provare la cucina locale. I piatti tradizionali di Bormio includono Pizzoccheri alla Valtellinese (pasta con formaggio fuso, patate e cavolo); chiscioi (frittelle di farina di grano saraceno ripiene di formaggio); pasta al ragù di cervo; e vari salumi locali.
Se non puoi visitare in inverno, non preoccuparti perché Bormio e la Valtellina sono assolutamente meravigliose in qualsiasi momento dell’anno! Un vero paradiso per gli amanti della vita all’aria aperta!